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<city on mars> è un percorso che attraversa strade, piazze e interni bolognesi a cura di Serendippo in collaborazione con Tper, Fruit Exhibition e alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.

<city on mars> diffonde in città una particolare visione del design che mira a riportarlo alle sue origini  e ad avvicinarlo alle persone.

Ogni oggetto di uso quotidiano progettato come funzionale alle attività umane è da intendersi come un oggetto di design. Il termine, che nel linguaggio comune ha assunto una accezione “elitaria”, nel suo significato più semplice e originario infatti rap-presenta la progettazione di prodotti che riescono a semplifi-care le attività umane.

<city on mars> prova a restituire alla parola design la semplicità connaturata nella sua storia e l’umanità che c’è nella proget-tazione, nella produzione e nell’uso di ogni oggetto. Il titolo delle mostra ricorda quello della canzone <Life on mars> di David Bowie in cui l’autore  a fronte di una serie di superfi-cialità quotidiane, noiose e retoriche come potrebbero  essere gli oggetti di design qualora visti esclusivamente dal loro lato estetico e effimero si pone una domanda provocatoria e apparentemente fuori contesto - c’è vita su marte? - al fine di riportare il pubblico ad una curiosità più essenziale e dalle vedute più ampie.

LUOGHI E PERSONE

> via delle lame 113 a/b [alkemia]_design+fotografia

kokedama (miguel carrasco) 

Il <kokedama>, chiamato anche “perla di muschio”,  proviene dalla tradizione giapponese dal 1600, importata a Bologna da Miguel Carrasco, esteta nativo di Granada. Con la sua abilità Miguel Carrasco modella in forma sferica, un mix di terricci argillosi ricoperti da muschio, dove posizionare le piante e farle crescere. <Kokedama> può essere appoggiata su un vassoio oppure appesa con un filo di nylon al soffitto, diventando un componente d’arredo super green.

 

golden memories (guido calamosca)

Il recupero dell’infanzia, la nostalgia dell’adolescenza, la necessità dei ricordi per proiettarsi nel futuro muove Guido Calamosca alla ricerca di oggetti della sua adolescenza. L’artista recupera giochi e oggetti simbolo dell’immaginario adolescenziale dei primi nati della generazione Y. <golden memories> stimola ricordi collettivi attraverso ricordi personali. Guido Calamosca cerca oggetti nelle cantine, nelle soffitte, sui banchi dei mercatini, li vernicia d’oro per farne “gioielli” della memoria, li fotografa. Un lavoro sul vissuto personale, attraverso oggetti materiali per valorizzare i ricordi e la memoria in un epoca in cui prevalgono effimeri ricordi digitali.

 

slight (edoardo maccari)

<slight> la maniglia per trasportare l’acqua.

Questo progetto nasce dall’idea di evitare il dolore che causa il trasporto a mano di un pacco d’acqua che può essere acquistato nei supermercati. Le maniglie dei pacchi d’acqua in cartone durante il trasporto causano dolore, rendendo il viaggio stressante e fastidioso. La maniglia Slight, dall’inglese leggero, è progettata per combattere questo dolore e rendere il viaggio per tutti piacevole, confortevole e leggero.

 

> via delle lame 57 h [follie]_fotografia

super trouper (sonia romani)

Il riconoscimento alle luci della ribalta, non è il requisito fondamentale per essere <eroi> nell’ordinaria quotidianità. 

Come si appare e come si è. Come si può essere, da vivi (senza riconoscimenti o segni particolari). Come si appare, con maschere e mascheramenti e chi siamo. <Così è, se vi pare>.

> via delle lame/via marconi [ex biglietteria tper]_design

quantoselatiranoquellichediconodesign (serendippo)

> via delle moline 12a [la ferramenta]_design

maniglie impossibili (marta finotti)

Cosa succederebbe se tutto ciò che noi cercassimo di afferrare diventasse inafferrabile?

Questo progetto punta ad essere una critica (anche ironica) di ciò che viene definito confort. È infatti una ricerca di s-confort, la volontà di rendere inutilizzabile un oggetto di tutti i giorni.

Queste maniglie perdono completamente la loro funzione, suggerendo spunti per una ricerca contraria, di ritorno verso il confort.

Inoltre in ogni pannello vi sono degli uomini stilizzati intenti a seguire le “d-istruzioni” per l’uso, come possono provare al meglio la cattiva funzione di quel maniglia.

 

 

> via delle moline 1c [matta e goldoni]_design

pono (raffaele marra)

<pono> è un’amaca con all’interno una sacca da viaggio. L’amaca si narra che sia stata inventata alle Hawaii e racchiude il senso dell’equilibrio sia fisico che mentale, poiché interagisce con la natura ed aiuta la rifles­sione e la spiritualità interiore. La forma dell’amaca vuol richiamare la foglia di banano, essa è molto utilizzata sia nella cucina che nella costruzione di utensili. Il senso di aver racchiuso questi due oggetti in uno è perché il senso del viaggio è conosce­re il mondo che ci circonda ma è anche un viaggio fatto interiormente per conoscersi nel profondo. Immergersi nella natura per ritrovare noi stessi.

b-organizer (francesca velleca+singh kaur harverinder)

<b-organizer> è un modo facile e divertente per insegnare ai bambini dell’asilo a mettere le cose a posto dopo aver finito di giocare, trasformando il ‘dovere’ in un gioco, una cosa bella da fare assieme. Dopo aver riempito i vari contenitori e aver attaccato la maniglia dallo stesso colore, i vari box si possono trainare tramite delle rotelle poste nella parte sottostante. Le varie scatole si possono impilare l’una sopra l’altra una volta staccate le maniglie, che verranno successivamente poste in una tavola sagomata, a forma di orsetto, appesa al muro. Quando la figura viene ricomposta dai bambini vuol dire che è tutto in ordine.

Ciò costituisce un modo nuovo e diverso di educare tramite un gioco i bambini.

> via delle belle arti 11b [pasticceria dell’arte]_fotografia

like a prayer (sonia romani)

Con la speranza che scorra tutto come l’acqua, che i miracoli possano davvero avverarsi, sia fatta la nostra volontà.

Nell’attesa ... siamo dentro o fuori un mondo televisivo, di plastica dove le emozioni devono essere comandate. In questa vita di miti a scadenza ravvicinata, viviamo vicini, tra estasi brevi e le nostre solitudini.

 

> piazza verdi [teatro comunale/BDW market]_design

edizioni originali in mostra c/o bookshop a cura di Fruit Exhibition

> piazza della costituzione [biglietteria tper]_fotografia

life on mars (maria paola landini)

<life on mars> di Maria Paola Landini è la fotografia del design inapparente, non sempre messo in evidenza, quello che si incontra nel lavoro e nella vita di tutti i giorni.

Sacchetti, tele, rotoli, scatole, carte, accomunati dai bei colori, dalle fattezze dettate dal bisogno o dal caso, progettate dall’uomo per semplificarsi o abbellire la vita quotidiana.

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